Visitare Empoli, la città di Cristina
Empoli, la mia cittadina, sottovalutata, torturata seppur piena di tesori nascosti. Visitare questo piccolo grande scrigno pieno di tesori che non vedono l’ora di riportarvi all’epoca rinascimentale toscana è una vera esperienza.
La mia Empoli, conosciuta principalmente per la sua squadra di calcio, si presenta schiacciata fra due grandi città, Pisa e Firenze: piccola e compatta, valutata un inframezzo insignificante e povero di storia dalla stragrande maggioranza delle persone che ci passano casualmente in treno o in macchina.
In verità vanta un grandissimo patrimonio ricco di storia e di cultura. Ne è testimonianza un centro storico che si concentra intorno a Piazza Farinata degli Uberti, o Piazza dei Leoni, una fontana con quattro leoni accucciati, che si affaccia a Palazzo Ghibellino (sede del Museo Civico di Paleontologia e dell’Archivio Storico Comunale), a Palazzo Pretorio e all’importantissima collegiata di Sant’Andrea.
Basti solo pensare che proprio nel palazzo ghibellino si tennero le sorti di Firenze: qui si svolse il famosissimo “Congresso di Empoli“, una riunione tenuta nel settembre del 1260 in seguito alla sconfitta della Repubblica Fiorentina nella battaglia di Montaperti. Tutto il parlamento ghibellino si ritrovó per decidere della sistemazione degli equilibri politici ed economici di tutta la Toscana.
Di questa vicenda e di tutte quelle che si susseguirono, parlerà Dante nella Divina Commedia, nel canto X dell’Inferno.
Se invece siete degli appasionati di arte, in particolar modo di quella rinascimentale, sempre nella stessa piazza potrete trovare, annesso alla bellissima Chiesa Collegiata, il Museo della Collegiata di Sant’Andrea, uno dei più antichi musei ecclesiastici che espone degli autentici capolavori di artisti del calibro di Giovanni Pisano, Filippo Lippi e Masolino.
Non molto lontano sorge la chiesa di Santo Stefano (XIV-XV sec.) e l’annesso Convento degli Agostiniani (XVI sec.), sede della Biblioteca Comunale R. Fucini. All’interno della chiesa sono conservati importanti resti di affreschi e sinopie di Masolino da Panicale, un’Annunciazione marmorea di Bernardo Rossellino e pregevoli dipinti del Seicento toscano.
In Piazza della Vittoria, la più grande di tutta Empoli, oltre alla bellissima statua risalente al 1925 rappresentante appunto la Dea della Vittoria, sorge la Casa Natale di Ferruccio Busoni, il noto pianista e compositore nato ad Empoli nel 1866, al quale sono dedicati un museo ed un Centro Studi.
Per godere appieno della cultura artistica che circonda Empoli peró dobbiamo spostarci dal centro ed entrare in una delle frazioni, in questo caso, l’abitato di Pontorme, luogo di nascita del pittore Jacopo Carucci, detto, appunto, il Pontormo (1494 – 1556). Al centro del piccolo borgo troviamo la casa natale dell’artista dove sono esposte le copie dei disegni preparatori per le tavole con San Giovanni Evangelista e San Michele Arcangelo, conservate nella vicinissima Chiesa di San Michele.
Ovviamente, se dopo tutti questi musei vi viene fame non mancate all’appuntamento con un bel risotto all’empolese, ossia un risotto ai carciofi da leccarsi davvero i baffi! I carciofi empolesi in generale sono infatti rinomati per la loro particolarità e soprattutto per il gusto: cedete quindi alla tentazione di provare ogni tipo di piatto preparato che abbia come ingrediente principale “il carciofo”! È una specie di ossessione, ce ne rendiamo conto, ma non ci possiamo fare niente: testate e capirete!
Per quanto riguarda le persone e l’accoglienza, beh, cosa posso dirvi?
Noi toscani, lo sapete già da voi, abbiamo una marcia in più! Preparatevi a farvi delle belle risate! Quindi gambe in spalla e partite per una giornatina alla scoperta di borghi, strade e musei, insomma, patrimoni artistici e culturali che non dobbiamo ignorare o dimenticare!