“Car Pooling”, ante litteram.
Prima, cioè, che se ne coniasse il termine, si pensava, già ad inizio Ottocento, ad un servizio funzionale che fosse finalizzato al viaggiare insieme, su uno stesso mezzo, per abbattere i costi di trasferimento.
Fatte le debite distinzioni, il ricorso al “BlaBlaCar” di oggi che coincide, fra l’altro, nell’incontro in internet della domanda e dell’offerta, fra quanti, cioè, cedono e coloro che, invece, ricercano, un passaggio per una tale località di riferimento, pare che già avvenisse, un tempo, per il tramite di annunci di giornale, adattati alle rispettive ed alle estemporanee necessità del momento.
Tutto questo, anche nell’epoca appena seguente l’eclissarsi dell’astro napoleonico, oltre il lustro dell’epilogo insulare di quell’esilio, consumatosi a Sant’Elena, in un ultimo approdo remoto che, in mezzo all’Atlantico, ne aveva profilato la tappa estrema, lungo tutto l’imperversare, fra le note e le alterne vicende, di un ostinato coalizzarsi indomito.
Esplicito accenno, in tal senso, è nello scritto desumbile dalla “Gazzetta di Milano” del primo ottobre 1822, con cui, si dichiarava testualmente ai quattro venti una certa intenzione di viaggio, unitamente alla disponibilità espressa a favore di un convolgimento altrui, da accogliere nell’orbita di accordi conseguenti:
Non è dato il sapere se, nella grande capitale dell’allora Lombardo-Veneto, qualcuno si sia preso la briga di raggiungere tale accennata sede ricettiva, assecondando un annuncio, presentato come se si fosse in una zona sguarnita da altra toponomastica, se non fosse per quell’importante traccia indicativa della medesima struttura dove poter direttamente incontrare, secondo i presumibili modi del tempo, l’autore di tale iniziativa.
Nel suo caso, si andava ad offrire il parimenti citato “legno”, nella terminologia dell’epoca ascrivibile al significato di carrozza, diversamente contemplata, invece, nell’ambito dell’annuncio, a sua volta, pubblicato il 26 marzo 1823, tra le pagine della “Gazzetta di Milano” in cui la proposta si circostanziava nella soluzione ipotizzata mediante il liberamente procedere a dichiarare che:
Anche in questo caso, il viaggio non era da poco e, analogamente all’altro precedente, contemplava, quale meta, una località fra i Paesi di lingua tedesca che, oltre le Alpi, conformavano la perdurante contiguità territoriale di una coincidente geografia, in quel tempo, pure, in parte, contraddistinta dall’estensione dell’Impero Austriaco da cui discendevano provvedimenti d’interesse anche per le vie di comunicazione ed i servizi di collegamento, dettagliabili, ad esempio, in mirate direttive, come nella fattispecie della notizia divulgata dalla “Gazzetta di Milano”, il 24 gennaio 1823:
Dal letto del grande fiume, posto fra certe basse terre padane di confine, la corsa di un’altra carrozza aveva portato, invece, lontano, nel circuito stradale di zone che ammiccano, in Francia, a quelle parigine, con l’aneddoto che, con l’edizione del primo gennaio 1819, la “Gazzetta di Milano” aveva inteso raccogliere, ponendolo fra le letture della propria selezione.
Il mezzo di trasporto che vi era citato risultava al centro della dinamica complessiva di un presunto avvenimento. Vi si evinceva, fra l’altro, il passaggio di un ospite d’eccezione, associato alla verosimile visibilità di una esclusiva prerogativa di definizione, diversa, rispetto ai viaggiatori, trovatisi insieme per aderire a tratte di collegamento, organizzate per il raggiungimento di mete reiterate, avvinte, fra loro, in una dimestichezza di ambientazione.
In quest’altro caso, si trattava di un imperatore, transitante in incognito nei pressi di una località pure destinata, in seguito, a diventare famosa, ma, per allora, semplice intreccio di una traiettoria di viaggio, intersecata dal presunto destino di un fanciullo del luogo, poi avviatosi, a quanto pare, in un suo avventuroso cambio di destinazione:
Viaggia nel presente, con BlaBlaCar!