«Condivido l’auto e cambio il mondo.» É la Generazione BlaBlaCar: fiduciosa, consapevole e soddisfatta della propria vita di relazione

«Condivido l’auto e cambio il mondo.» É la Generazione BlaBlaCar: fiduciosa, consapevole e soddisfatta della propria vita di relazione

Una ricerca di Collaboriamo e di TRAILab dell’Università Cattolica
svela come l’economia collaborativa fa innovazione sociale.

Milano, novembre 2016 – La sharing economy può mantenere la sua promessa e avere un impatto positivo sulla vita di relazione di chi sceglie i consumi collaborativi. È il caso di BlaBlaCar, la piattaforma per i viaggi in auto condivisi, e la conferma arriva da una ricerca realizzata da Collaboriamo e da TRAILab dell’Università Cattolica del Sacro Cuore sulla community italiana del carpooling.

La ricerca intendeva verificare quanto il servizio di carpooling offerto da BlaBlaCar permettesse di aumentare la socialità negli scambi economici raggiungendo obiettivi di innovazione sociale. «Il risultato è affermativo», dichiara Marta Maineri di Collaboriamo, «la dimensione relazionale è il tratto distintivo di BlaBlaCar che, ridefinendo la mobilità in chiave sharing come modello a bassa intermediazione gestito da pari, assolve alla funzione risocializzante che è da sempre una delle promesse della narrazione sull’economia collaborativa». E, come spiega Ivana Pais di TRAILab dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, «gli scambi sulla piattaforma vanno oltre la semplice dimensione dell’interesse personale dei viaggiatori: a partire dalla convergenza delle proprie esigenze utilitaristiche di spostamento interurbano, gli utenti presentano tutti i tratti tipici di una community che condivide una dimensione identitaria collettiva.»

Fiducia, soddisfazione e consapevolezza: è la Generazione BlaBlaCar

Dalla ricerca emerge il ritratto della Generazione BlaBlaCar: una comunità giovane (il 30% del campione ha tra i 18 e i 27 anni, il 39% tra i 28 e 37 anni), istruita (42% laurea; 17% master o dottorato) e che ha un alto livello di fiducia nei confronti degli estranei: quasi 3 volte il valore misurato sulla popolazione nazionale se confrontato con i dati ISTAT BES (Benessere Equo-sostenibile). La Generazione BlaBlaCar si distingue anche perché è significativamente più soddisfatta della media nazionale della propria vita di relazione: l’evidenza emerge sempre da un confronto tra i dati della ricerca e quelli ISTAT BES: i viaggiatori di BlaBlaCar sono soddisfatti delle proprie relazioni amicali al 39% e di quelle famigliari al 49,3% (contro il 23,7% e il 33,8% del dato nazionale). E la dimensione relazionale è proprio un elemento centrale in questa forma di mobilità: più della metà del campione (55,2%) sceglie il carpooling per andare a trovare famigliari, amici e partner.

L’indagine evidenzia anche i forti elementi di consapevolezza e appartenenza che distinguono questa community. Nell’84% dei casi, i viaggiatori dichiarano di sentirsi parte di un gruppo che contribuisce a cambiare il mondo in modo positivo. Inoltre, il 95% del campione condivide le storie e le emozioni vissute in viaggio con i propri contatti; e l’80% le ripercorre durante i successivi viaggi condivisi: per gli utenti della community, il vissuto comune dell’esperienza del servizio diventa il fondamento su cui creare nuove relazioni tra loro.

Gli italiani scelgono BlaBlaCar per la socialità e instaurano nuove relazioni in viaggio

Gli utenti BlaBlaCar considerano la possibilità di fare il viaggio in compagnia un elemento distintivo del carpooling, che lo connota rispetto ad altre opzioni di mobilità interurbana. Il servizio viene scelto dai viaggiatori per due principali motivazioni: il risparmio e la socialità, nella maggior parte dei casi indicate assieme. E il caso della community di BlaBlaCar dimostra quanto profondamente la sharing economy possa agire nell’ambito delle relazioni: grazie all’esperienza del carpooling, i viaggiatori instaurano con i propri pari nuove relazioni durature che, dopo l’esperienza del primo passaggio insieme, continuano in altri viaggi (56%) e sui social network (32%), e che spesso maturano in rapporti di amicizia (28%).

 

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