Un report pubblicato dalla New York University Stern School of Business e da BlaBlaCar, la piattaforma per i viaggi in auto condivisi più grande al mondo, svela la portata e gli effetti della fiducia interpersonale che il digitale ha permesso di sviluppare online.
Entering the Trust Age è firmato da Arun Sundararajan, professore della NYU Stern e autore del saggio The Sharing Economy, e da Frédéric Mazzella, fondatore di BlaBlaCar. Il report analizza i dati ottenuti da un’indagine condotta su 18.289 viaggiatori in car pooling in 11 Paesi europei[1] e riflette su come le persone possano creare online una fiducia profonda le une nelle altre anche senza essersi mai incontrate di persona.
La fiducia online in Italia è quasi pari a quella nei confronti degli amici
La ricerca evidenzia un cambio di paradigma comportamentale in atto su larga scala, confermato dai risultati emersi in modo omogeneo in tutta Europa. Tra questi, un dato sorprendente: gli intervistati dichiarano di avere livelli di fiducia più alti nelle persone che appartengono alle community di cui anch’essi fanno parte rispetto a quanta ne abbiano in contatti come i colleghi e i vicini di casa; si tratta di livelli paragonabili a quelli che vengono riposti nei familiari e negli amici.
Gli intervistati europei hanno maggiore fiducia in:
94% – familiari
92% – amici
88% – un utente della community di BlaBlaCar che abbia un profilo completo
58% – colleghi
42% – vicini di casa
16% – contatti sui social media
Gli intervistati italiani hanno maggiore fiducia in:
93% – familiari
90% – amici
89% – un utente della community di BlaBlaCar che abbia un profilo completo
56% – colleghi
40% – vicini di casa
14% – contatti sui social media[2]
La fiducia online è un capitale nuovo e dalle grandi potenzialità
Grazie alla loro struttura, le piattaforme di condivisione online hanno reso possibile lo sviluppo della fiducia interpersonale su di una scala senza precedenti, permettendo alle persone di accumulare un ‘capitale di fiducia’ inimmaginabile fino a pochi anni fa. In passato, due individui avevano la necessità di incontrarsi e interagire più volte tra loro prima di potersi fidare reciprocamente. Oggi internet permette a ognuno di accumulare feedback da molte persone diverse a seguito di singole interazioni con ciascuna di loro: è così che un individuo può creare il proprio ‘capitale di fiducia’, ed è così che oggi una persona può decidere se riporre fiducia in un’altra semplicemente leggendone il profilo online, anche se in passato tra le due non ci sia mai stato un contatto diretto. Questo consente di sbloccare immense opportunità di collaborazione tra gli individui: la fiducia online non è più limitata ad ambiti come l’ecommerce, in cui aveva iniziato a prendere forma negli anni Novanta, ma diventa centrale in interazioni ad alto coinvolgimento esperienziale come la condivisione dei viaggi in auto o l’ospitalità a breve termine.
La fiducia online fa bene all’economia e alla società
Entering the Trust Age rivela anche che la fiducia tra utenti promossa all’interno una singola piattaforma ha una ripercussione positiva su tutta la sharing economy: quasi la metà degli intervistati (48%) sostiene che condividere i propri viaggi in auto con BlaBlaCar li abbia resi più aperti nei confronti delle altre persone; e quanti hanno già condiviso viaggi in auto sono fino a 3 volte più propensi a provare altre opportunità dell’economia condivisa.
«Finalmente la fiducia online sta dimostrando i suoi effetti positivi sulle interazioni ad altro coinvolgimento esperienziale», commenta Arun Sundararajan. «La fusione tra digitale e reale ha le sue radici in queste infrastrutture di fiducia che possiamo ritenere ancora in una fase emergente. Inoltre, consente alle persone di avere opportunità di scambio prima inimmaginabili, ridisegna le nostre connessioni e pone le basi sulla futura organizzazione dell’attività economica mondiale».
Frédéric Mazzella aggiunge: «La fiducia online è per la fiducia interpersonale quello che l’invenzione del telefono è stato per la comunicazione umana. Il telefono ha improvvisamente reso possibile alle persone comunicare con tutti istantaneamente; allo stesso modo, la fiducia digitale permette agli individui di poter condividere il proprio capitale di fiducia con tutti e con effetti istantanei. La fiducia online è dirompente sia nella sua portata che nella sua immediata disponibilità».
Gli autori di Entering the Trust Age concludono il report con una previsione. Se gli individui rafforzano la propria fiducia gli uni negli altri attraverso interazioni economiche e sociali che si sviluppano a partire dalle piattaforme online, il livello di fiducia complessivo all’interno della società crescerà e aprirà la strada a una nuova era: l’Era della Fiducia.
Per saperne di più, visita questa pagina, scarica il report completo e guarda l’intervista a Arun Sundararajan.
[1] Un’indagine su 18.289 utenti di BlaBlaCar è stata realizzata in 11 Paesi da Le BIPE, una società di ricerca francese, a metà del 2015. I Paesi sono: Francia, Italia, Germania, Ungheria, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Russia, Spagna, Ucraina e Gran Bretagna.
[2] Percentuali di intervistati che su una scala da 1 a 5 hanno assegnato un punteggio di 4 o 5 al livello di fiducia che percepiscono nelle diverse categorie indicate.